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Non tutto oro

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Le idee che si presentano alla mente

si travestono a volte da poesia,

ma non lo sono: ben frequentemente

seguono solo la sua lunga scia.

 

Al poeta si chiede intransigente

fermezza nel decider cosa sia

quell'onda di parole assai invadente

che ha scelto di tenergli compagnia.

 

L'operazione è ardua ed inclemente

ma, se il coraggio si ha di buttar via

tutta la produzione evanescente,

si dà l'eterna vita alla poesia.

 Franca Colozzo - 04/06/2018 01:03:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

La scelta del poeta si basa sulla sua sensibilità, sempre molto di parte, e non su un giudizio critico da parte di esperti. Bisognerebbe gettare alle ortiche quasi la maggior parte delle parole che uno scrive, pensando che siano versi di buona poesia.
Spesso il sedicente poeta crede di aver fatto un capolavoro ed accumula poesie su poesie, affastellando le une sulle altre in una costruzione immaginaria di presunta lirica, oppure pubblica per il gusto di pubblicare, ripetutamente, quasi a marcare il territorio. Cosa resterà di tanta produzione? Poco o niente. Ai posteri l’ardua sentenza! Buon inizio settimana

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